malattie urogenitali

Incontinenza urinaria

Cos'è l'incontinenza urinaria

Definizione

L’incontinenza è la perdita involontaria di urina

Attenzione per il sesso femminile: se la perdita di urina avviene dalla vagina pur conservando regolarmente la propria minzione definiremo tale perdita come fistola urinaria.

Quali sono le età a rischio per l’incontinenza urinaria?

Tutte (pur definendo 3 fasce di maggiore rischio, quali: l’infanzia, le donne in età fertile-pluripare- e l’età’ geriatrica). 

Quanti tipi di incontinenza urinaria esistono?

Premettendo che la perdita di urina può avvenire con caratteristiche differenti possiamo distinguere:

– Enuresi: e’ l’incontinenza del bambino che si bagna ancora a letto, pur ancora piccino, ma in un’età’ in cui dovrebbe essere già in grado di dimostrare un perfetto controllo delle sue capacità sfinteriche. Spesso questo sintomo, molto preoccupante per i genitori, scompare nella maggior parte dei casi con la crescita e quasi sempre entro il periodo puberale. Le bambine spesso ne sono maggiormente affette. A volte il fenomeno può essere definito Enuresi secondaria allorquando il bambino comincia a bagnare di notte dopo un buon periodo di continenza notturna.

Incontinenza urinaria da sforzo: e’ la perdita di urina che avviene dopo un colpo di tosse, dopo uno sforzo fisico o in condizioni simili (gli starnuti influenzali sono acerrimi nemici). Quasi sempre il fenomeno coinvolge il sesso femminile e donne giovani e meno giovani ne sono affette. Il numero delle gravidanze rappresenta il fattore di maggior rischio ma anche il periodo vicino la menopausa può rappresentare il momento rivelatore di tale sintomo. Tale sintomo può inoltre comparire anche in donne molto giovani, che non hanno avuto gravidanze, e che può avvenire durante una corsa a cavallo, giocando a tennis o ballando passi di aerobica. Il sesso maschile può essere coinvolto dopo interventi di chirurgia tradizionale o endoscopica spesso per malattie prostatiche.

– Incontinenza da urgenza: può coinvolgere qualsiasi età e sesso pur essendo per la maggior parte rappresentata in donne giovani e in misura minore in maschi meno giovani. E’ definita come l’incapacità di trattenere le urine. Cercando disperatamente una toilette si finisce spesso con il non arrivarci in tempo. Rappresenta un tipo di incontinenza capricciosa, spesso bisognosa di una protezione quale care-free, assorbenti o veri pannoloni. Il rapporto sessuale può accentuare tale sintomo. Il fenomeno può disturbare il paziente anche nelle ore notturne fino a causarne il risveglio.L’ Incontinenza urinaria da sforzo e l’ Incontinenza da urgenza possono coesistere ed essere quindi entrambe rappresentate nella stessa paziente.

– Incontinenza da over-flow: e’ la perdita di urina che si ha quando la vescica e’ troppo piena (ritenzione cronica). Può essere continua, coccia a goccia con piccole minzioni conservate ed e’ solitamente presente sia di giorno che di notte. E’ un fenomeno tipico del sesso maschile (adulto o più propriamente dell’anziano) affetto da patologia ostruttiva del basso apparato urinario quale ipertrofia prostatica o stenosi uretrale.

– Incontinenza neurogena: e’ un fenomeno complesso tipico di varie lesioni neurologiche congenite, acquisite o post-traumatiche (spesso dopo incidenti stradali o incidenti sul lavoro).

– Incontinenza geriatrica: incontinenza urinaria capricciosa, che riconosce molte cause differenti tra loro, che e’ tipica di soggetti anziani ricoverati in case di riposo o (per condizioni di mancata sufficienza) ricoverati nei reparti di lungo-degenza.

Come si fa la diagnosi accurata dell'incontinenza urinaria

Spesso e’ semplice far diagnosi: il paziente da solo e’ in grado di verificare la sua scarsa capacità a trattenere le urine oppure, con un semplice colpo di tosse verificarne la fuga. In verita’ questa rappresenta una diagnosi troppo semplicistica e conviene come buona prima regola parlarne con il proprio medico. Un accurato colloquio con il medico di famiglia ed una visita medica saranno in grado di impostare correttamente il problema. Il medico indirizzera’ il proprio assistito alla persona piu’ esperta e come tale saranno avviate le procedure più raffinate per un adeguato approfondimento.

Aiutano a fare diagnosi:

1. Diario Minzionale: è un diario delle nostre capacità minzionali, buone e meno buone, ottenute durante le 24 ore della nostra giornata. Annoteremo quindi quante volte andiamo ad urinare, la quantità delle urine emesse, quante volte abbiamo cercato la toilette con urgenza, quante volte l’abbiamo persa per strada o sotto colpi di tosse, quanti eventuali assorbenti (piccoli o grandi) vengono utilizzati durante il giorno.

2. Visita Urologica.

 

3. Esami clinici:

– Esame delle urine con eventuale urinocoltura

– Ecografia (renale, vescicale, prostatica, utero-ovarica)

– Cistografia (studio radiologico della vescica)

– Studio urodinamico (studio funzionale che studia il comportamento della vescica e di tutto il basso apparato urinario)

 – Risonanza Magnetica Nucleare del Sistema Nervoso Centrale

 – Studio dei Potenziali Evocati Sacrali

  – Cistoscopia

– Uro-TAC o Uro-RMN (studio radiologico di tutto l’apparato urinario)

– Perineografia (studio radiologico simultaneo della vescica, uretra, vagina, retto e perineo)

Come si può rilevare sono molti e diversi tra loro gli esami clinici utilizzabili, ma non necessariamente vanno eseguiti tutti ed ovviamente sarà compito dell’Urologo indicare di volta in volta l’indagine più corretta ed utile. Queste indagini hanno il compito di:

1) Individuare le cause d’incontinenza (organiche, funzionali od entrambi)

2) Definire con esattezza la gravità del problema

3) Pianificare una strategia terapeutica mirata

Terapia conservativa delI'Incontinenza Urinaria

La riabilitazione vescico-sfinterica comprende varie tecniche a volte anche completamente diverse tra loro ma che hanno come finalità la cura dell’incontinenza. Quindi in tale voce saranno considerate più tecniche quali:

– Il cateterismo intermittente ovvero la possibilità di svuotare la vescica tramite l’introduzione di un catetere attraverso l’uretra;

– La rieducazione vescicale che può avvenire con varie tecniche che permettono il ripristino della normale attività della vescica aiutando a cancellare cattive abitudini minzionali erroneamente acquisite;

– La fisiochinesiterapia perineale che utilizzando esercizi fisici permette il rinforzo della muscolatura perineale, quest’ultima in grado d’opporsi ad eventuali piccole o modeste fughe di urina.

– La farmacologia dell’incontinenza urinaria comprende i farmaci che curano la perdita delle urine. Concettualmente bisogna ricordare che disponiamo di due grandi categorie di farmaci: quelli che aiutano a ridurre lo stato di eccessiva contrattilità della vescica e quelli che rinforzano le strutture sfinteriche. Le categorie di farmaci esistenti sono in parte anche diverse tra loro ma proprio perché farmaci essi saranno di assoluta competenza medica sia per la prescrizione (evitare auto-prescizioni, evitare di assumere farmaci che hanno prodotto un certo beneficio all’amico o all’amica) che per la gestione della terapia.

Terapia chirurgica dell'incontinenza urinaria

Gli interventi endoscopici sono rappresentati da una serie d’interventi mini-invasivi, che non richiedono lunghi periodi di ospedalizzazione e che hanno lo scopo di aumentare le resistenze periferiche ovvero la capacità di tenuta delle strutture sfinteriche (un esempio: la possibilità d’iniettare delle sostanze bio-compatibili all’interno dell’uretra tale da ridurne il suo calibro).

Altri interventi hanno uno scopo completamente opposto a quelli precedentemente descritti ma comunque con la finalità di migliorare le performance minzionali (per esempio: l’incisione endoscopica di una stenosi uretrale o una sfinterotomia in un paziente neurologico).

 

Gli interventi chirurgici si distinguono fondamentalmente in tre grandi categorie: gli interventi eseguiti per via addominale, quelli eseguiti per via vaginale, e quelli effettuati per via combinata addominale e vaginale). Gli interventi chirurgici piu’ noti sono le colposospensioni (anteriori o pubiche, posteriori o sacrali), le sling (sono fionde di tessuto che abbracciano l’uretra dall’esterno e la comprimono ottenendo appunto compressione uretrale), e gli sfinteri urinari protesici (dispositivi che occludono l’uretra e la riaprono su controllo meccanico del paziente mediante un apposito pulsantino sottocutaneo).

Svelarsi incontinenti significa turbare profondamente il proprio Io con pensieri di angoscia, spavento o paure. Parlatene subito con il vostro Medico di Famiglia il quale sarà sicuramente in grado di darvi i primi migliori suggerimenti. Affidatevi quindi alle cure di uno Specialista per ottenere una corretta diagnosi ed una proposta terapeutica adeguata alle esigenze del vostro caso.

© 2024, Prof. Emilio Sacco.

U.O.C. Urologia – Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola

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